
L'importanza delle piccole cose
La filosofia della Mangusta 05.04
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Narrated by:
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Zap Mangusta
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By:
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Zap Mangusta
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Capitolo V - Montaigne
Perché abbiamo bisogno di Montaigne, oggi? Perché è un anticonformista che ama le donne, i nativi delle Americhe, gli animali, le piante e tutti i generi e le specie che nel mondo (vive nel Cinquecento) vengono discriminate. Perché vive in un periodo che ha molte analogie con il nostro. Perché vuole una scuola diversa con meno nozioni e più pratica. Perché rispetta le altre culture e crede nell'amicizia. Perché è convinto che la sola cosa che può regalarci la gioia sia il rispetto della nostra vera essenza. Dunque dobbiamo assecondare ciò che siamo. Perché dice che la nostra vita è una melodia complessa, governata da ritmi opposti: il musicista che intenda privilegiarne uno solo, fa una musica scontata e monotona. Perché faceva il sindaco controvoglia. Perché ha scritto i "Saggi": forse il più bel libro di filosofia di sempre.
Episodio 4 - L'importanza delle piccole cose
Montaigne nei suoi "Saggi" presta attenzione agli aspetti più ordinari della vita comune. Anche a quelli apparentemente più insignificanti. E li mette in relazione con gli argomenti di elevato spessore. E qui sta l'originalità della sua provocazione. Lasciandoci trasportare dal suo stravagante spirito di osservazione, lo vediamo alle prese con le sue abitudini corporee, col cibo mattutino e quello del suo cavallo. Montaigne descrive le occupazioni di una vita qualunque e le accomuna a osservazioni di grande spessore morale: il teatro e gli uomini italiani galanti, le prostitute e i buoni odori che provengon dalla natura. Discute con interesse di tutto: dal fango di Parigi sino ai vini, con particolare riguardo per gli animali.
Le riflessioni di Montaigne sugli animali sono profonde ed empatiche. Segnala i suoi dubbi riguardo al fatto che l'uomo sia effettivamente superiore a loro, sostiene al contrario che talvolta questi hanno qualità più nobili delle nostre: oltreché nella fedeltà, infatti, sono meglio di noi nella capacità di stringere alleanze, nella gratitudine, nel pentimento come nella clemenza, insinua poi che essi siano meno traditori e falsi della persone. E che posseggano qualità innate che a noi mancano, come la moderazione e la sopportazione. Per non parlare delle guerre, prova definitiva di quanto l'uomo sia inferiore. Essi infatti non si dichiarerebbero mai guerra tra loro e, quando si uccidono tra specie diverse, è solo per mangiarsi l'un l'altro.
Montaigne si spinge a dire che alcuni possiedono una forma di ragione persino più sofisticata della nostra. "C'è forse un governo regolato con maggiore ordine di quello delle api? E le rondini poi, cercano forse senza discernimento i luogo più comodo per alloggiarvi? E il ragno come potrebbe fare la tela più fitta in un punto e più larga in un altro, se non avesse facoltà di pensiero?" Conclude dicendo che l'uomo non ha alcun diritto di sentirsi padrone dell'universo e pertanto non dovrebbe avere privilegi sulle altre creature.
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