Deforme, e in quanto tale inevitabilmente portato alla violenza. Almeno questo è il ritratto che ci consegna William Shakespeare di Riccardo Terzo, i cui resti sono stati ritrovati a Leicester nel 2012. Ma forse le cose non sono poi andate così, forse il sovrano di casa York non è stato un mostro, ma un governante a suo modo capace.

Una delle congiure più famose, nella Firenze del 1478. Passata alla storia come la Congiura dei Pazzi, dalla famiglia di banchieri responsabile del complotto, si è portata dietro una striscia di sangue impressionante. Ed ha permesso a Lorenzo De Medici, sopravvissuto, di rafforzare fama e potere.

È il giorno di Pasqua del 1475 a Trento, quando uno sconosciuto si prende la vita del piccolo Simone. Lui ha solo tre anni e di lì a poco viene venerato dalla Chiesa come San Simonino martire. Ma solo fino al 28 ottobre del 1965, quando ci si accorge che non è stato vittima di un “omicidio rituale” voluto ed eseguito dalla comunità ebraica.

Lo hanno chiamato l’Impalatore, per via della feroce morte che infliggeva ai nemici. Ma il principe di Valacchia non è stato solo un crudele tiranno vissuto nella metà del Quattrocento. Tanto che in Romania è considerato un eroe nazionale. Una cosa è certa, che a lui, nel 1897, si sia ispirato Bram Stoker per il suo celebre personaggio d’invenzione: Dracula il vampiro.

Per molti, Villon è il primo, grande lirico della Francia; dopo essersi meritato il posto di baccelliere all’università di Parigi, Villon si abbandona a una vita fatta di risse, rapine e forse omicidi. Per questo, nel 1463 viene bandito dal territorio di Parigi per dieci anni; quale sia la sua fine è un mistero, così come il mistero avvolge la vita di Geoffrey Chaucer e la morte di Ugolino della Gherardesca.

Amico personale di Giovanna d’Arco, non passa alla storia come valoroso combattente, ma come uno dei serial killer più prolifici della storia del crimine; sono centinaia le sue giovani e innocenti vittime, fino a quando commette il suo errore più grave: sentirsi tanto inattaccabile da sfidare la Chiesa.

Eroina nazionale in Francia, venerata come Santa dalla Chiesa Cattolica; ha tredici anni quando inizia ad avere le visioni, durante le quali dialoga con San Michele, Santa Caterina e Santa Margherita; non ne parla subito, ma segue le miracolose suggestioni che le chiedono di prendere il comando dell’esercito francese contro i nemici inglesi e borgognoni. Catturata, muore sul rogo il 30 maggio 1431.

Un re prima soprannominato il “beneamato”, poi il “folle” quando, all’improvviso, aggredisce i suoi stessi uomini senza una ragione apparente, prima di cadere in coma. Al suo risveglio sorprende tutti con la bizzarria del suo delirio: Carlo VI è convinto d’essere fatto di vetro, e che ogni contatto lo possa mandare in mille pezzi.