• La Wunderkammer da «Il filo infinito» di Paolo Rumiz
    Apr 23 2025
    Altötting, Germania

    La Mosella, il Reno. Confluenza di fiumi e paesi - Belgio, Olanda, Francia, Germania - che segna l'Europa carolingia.
    I resti dell’inutile Linea Maginot, metafora degli inutili reticolati contro il mare dei migranti che ci sommergerà immancabilmente.
    Leggo i giornali e sento di vivere un immane sgretolamento in diretta.
    Le nazioni ammazzano l'Europa per la terza volta in cent'anni.
    Con la differenza che stavolta ci riusciranno senza bisogno di guerre.
    Oggi non serve più invadere un paese.
    Basta che eserciti di termiti iniettino veleni nel sistema e i poteri forti spostino capitali.
    L'ennesima truffa ai danni dei poveri.
    Vorrei urlare che l'Unione sta cadendo in una trappola costruita da altri, da una coalizione che va da Zuckerberg al Cremlino e include i nemici di Papa Francesco.
    Il totalitarismo dei monopoli e dello sfruttamento totale contro l'ultimo bastione di democrazia.
    Contro l'Europa delle regole, della pietà e dell'accoglienza, che resiste all'annichilimento dell'uomo. Ma riecco i campanili a cipolla, il Danubio.
    È la pancia cattolica del continente, la vecchia Baviera contadina.

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    Riuscirono a salvare l'Europa con la sola forza della fede.Con l'efficacia di una formula: ora et labora.Sono i discepoli di Benedetto da Norcia, il santo protettore d'Europa. Paolo Rumiz li ha cercati nelle abbazie, dall'Atlantico fino alle sponde del Danubio.Un viaggio che è prima di tutto una navigazione interiore.
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    11 mins
  • Capitolo 7 - La Topolino si riposa a Roma da «L’Italia in Topolino» di Stanley Williams
    Apr 22 2025
    Durante il nostro viaggio di due settimane nel Sud avevo raccolto molto materiale letterario.
    Perciò, per diverso tempo trascurai la Topolino.
    Dedicai le mie giornate, e parte delle serate, a studiare e a scrivere.
    Oltretutto, la Topolino era di nuovo dal dottore. Era in convalescenza dopo la ferita al fianco.
    Per cinque giorni ricevette cure giornaliere.
    E uno strato dopo l'altro di stucco grigio e, su sua pressante richiesta, fu rimesso in sesto con due candele nuove.
    Intanto io me ne stavo in biblioteca o in camera a lavorare sodo su Harry James.
    Trovai le esperienze italiane di questo romanziere di inesauribile interesse.
    A Roma era vissuto in un “appartamento inondato dal sole" in via Capo le Case, ma questo accadeva molto prima del traffico di oggi.
    Tutti gli studiosi di James ricordano come, durante la sua prima visita a Roma, egli se ne andasse "per la strada per le strade vacillando e gemendo, colto da un piacere febbrile”.
    Era estasiato dalle meraviglie della città, dalle sue linee e dal suo colore.

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    Un’originale coppia di americani, l’indimenticabile cult-car Topolino e le strade d’Italia: un Grand Tour anni ‘50 in cui si parla di persone oltre che di luoghi d’arte; davanti ai loro occhi affascinati scorre un’Italia tutta da amare.
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    26 mins
  • Rondini e alambicchi da «Il filo infinito» di Paolo Rumiz
    Apr 21 2025
    Orval, Belgio

    La vedi solo all'ultimo momento l'abbazia di Orval, appartata nel folto della foresta delle Ardenne.
    È una cittadella murata, da cui spuntano tetti a scandole argentate e camini che sfiatano fumo bianco, profumato di birra.il mondo chiuso dove ronza, come in un alveare, la vita operosa dei trappisti, noti come cistercensi di stretta osservanza.
    Come dire dei super-super-benedettini.
    Manca poco alla cena e facciamo appena in tempo a mollare i bagagli che già la manovra del “frère hotelier" ci spinge energicamente verso il resto del gregge.
    Una cinquantina di persone - tantissime rispetto ai monasteri visitati finora - sono già radunate di una sala con quattro lunghi tavoli fratini apparecchiati e aspettano l'ordine di sedersi mentre un altoparlante diffonde musica rinascimentale inglese.
    Pellegrini belgi, francesi, tedeschi. Facce antiche, da "matrimonio di contadini” di Peter Bruegel.
    Davanti a ogni piatto, una bottiglia da un terzo di fresca birra ambrata fabbricata dai monaci, col caratterístico, robusto bicchiere a coppa deposto con cura eucaristica.
    Finita la preghiera, il dispensiere, dopo averti chiesto l'assenso con sguardo veloce, toglie il tappo liberando una sequenza sonora di sfiati che danno liturgico inizio alla sera.
    Il menù fisso, frugale e in rigorosa salsa trappista, si consuma il silenzio, in un acciottolio sommesso di stoviglie.
    La mensa di Orval pare una caserma.
    Il convivio dovrebbe essere la quintessenza dell’allegria, invece i commensali sono tutti tremendamente seri.

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    26 mins
  • Capitolo 6 - Palermo e la strada per Roma da «L’Italia in Topolino» di Stanley Williams
    Apr 20 2025
    Decidemmo di proseguire per Palermo e, per l'occasione, coniammo un termine per definirci: "montagnofobi, aborrivamo qualsiasi strada di montagna.
    Il cortese direttore del nostro albergo ci suggerì una via più breve, assicurandoci che avremmo risparmiato almeno trenta chilometri se solo avessimo preso quella strada, che era solo "poco montagnosa".
    Lo interrompemmo all'unisono gridando il nostro nuovo credo: "No, no, no. Mai più montagne. Non ci importa quanti chilometri dobbiamo fare se la strada è in pianura".
    Naturalmente, una strada del genere in Sicilia non esisteva, ma riuscimmo comunque a beffare i dispettosi dei dèi delle colline.
    Facemmo ciò che per il nostro geniale direttore era pura follia: girammo intorno alla punta della Sicilia e passammo per Sparta e Divieto, fino a raggiungere la grande strada costiera che ci avrebbe portato a Palermo. Il resto fu uno scherzo.
    Da quel lato dell'isola c'erano cittadine deprimenti come Barcellona, Felione, Patti, Sant'Agata di Militello o Marina di Carmia.

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    Un’originale coppia di americani, l’indimenticabile cult-car Topolino e le strade d’Italia: un Grand Tour anni ‘50 in cui si parla di persone oltre che di luoghi d’arte; davanti ai loro occhi affascinati scorre un’Italia tutta da amare.
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    44 mins
  • Il demone di mezzogiorno da «Il filo infinito» di Paolo Rumiz
    Apr 19 2025
    Saint-Wandrille, Francia

    I monaci di Saint-Wandrille preferiscono il buio. Lo abitano come pipistrelli.
    Per vederli devi lasciare che l'occhio si abitui alla tenebra.
    Allora della Compieta, l'ultima preghiera serale, ci metti un po' per distinguere le tonache nere che entrano a luci spente per schierarsi ai lati dell'altare.
    Non emettono un umano scalpiccio: fluttuano in silenzio, sospesi, come icone bizantine.
    La chiesa abbaziale è un grande, semplice granaio in legno di quercia.
    Sa di erba e resina e fa navigare i fedeli come in un galeone rovesciato, correlati piccole finestre al posto delle bocche da fuoco.
    In assenza della chiesa antica in pietra, fatta a pezzi durante la rivoluzione francese, i monaci hanno trovato questa vecchia "grange" dall'altra parte della Senna, l'hanno comprata, smontata, numerata mattone del mattone, trave per trave, e l'hanno trasferita qui.
    Un bell'atto di rinascita, che ha cementato il gregge nell'ora e tra bora.
    Fruscio di tonache. Gli uomini in nero nel buio completano allineamento ai due lati dell'altare.
    I visitatori hanno il fiato sospeso.In assenza di luce è impossibile leggere il messale e quindi seguire i monaci nel canto.
    Non una candela accesa, niente. Nemmeno i leggii sono illuminati. I monaci cantano a memoria.
    Nel buio, un'unica luce, una stella polare: la Croce.

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    38 mins
  • Capitolo 5 - Da Messina a Siracusa e ritorno da «L’Italia in Topolino» di Stanley Williams
    Apr 17 2025
    Contrariamente alle leggende e alla letteratura turistica, il tratto tra Messina e Taormina non è di particolare bellezza fin quasi alla fine.
    Tristi paesini interrompono lo scenario fatto di mare e del profilo della costa italiana non distante. Passiamo da Santa Teresa di Riva e Ali senza essere tentati di fermarci, ma lì la bellezza del cielo e del mare era ancora più palpabile.
    Quando raggiungeremo la discesa tortuosa che porta alla dolce Taormina, il mare si ripropose in tutta la sua magnificenza.
    Il suo azzurro brillante ricordava il colore del cielo. Qual era il mare e quale il cielo?
    Il piccolo paese del quale tutti gli italiani vanno fieri, sembra pendere dal picco di una montagna.In realtà il Monte Tauro è distante e, paragonato all'Etna che domina sopra tutto, sembra una semplice collinetta.
    Taormina è una città in miniatura.
    Lo stretto e lungo Corso Umberto è reso vivace dai souvenir e dalla paccottiglia per turisti mentre, non lontano, sopravvivono le rovine del suo passato storico del quattordicesimo secolo.
    Il benessere è evidente nello splendore dei suoi interventi, dei negozi e degli stessi turisti che spendono largamente durante i loro brevi soggiorni.

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    28 mins
  • Il pianoforte e i bisbigli da «Il filo infinito» di Paolo Rumiz
    Apr 16 2025
    Citeaux, Francia

    Sotto uno strato di nubi, la Francia si apre con campi di grano e vento atlantico che si infila nella porta Burgundica, tra i Vosgi e le alture del Giura.
    Camion, chiuse fluviali, strade con poche curve, niente tunnel, orizzonti larghi. Allontanandosi dalle Alpi, la muscolatura del Continente si distende.
    La Francia è poco abitata, emana un silenzio severo e privo di eco.
    Ma è proprio il silenzio che cerco a sito, l’antica Cistercium, dove nel 1098 nacque dalla famiglia benedettina - troppo cresciuta come potenza economica - l'Ordine dei Cistercensi, favorevoli a un ritorno alla povertà evangelica e a una più stretta osservanza della regola.
    Accoglienza, ascolto, solidarietà, canto, lavoro manuale, carità: tutti i capisaldi del pensiero del santo furono rilanciati in modo formidabile nel dodicesimo secolo da questa nuova ondata di atleti della fede, i quali fondarono in un secolo più di cinquecento abbazie.
    Sento che questo viaggio coincide sempre più con la riscoperta dei valori liquidati o derisi dalla modernità.
    Ma fra tutti è del silenzio che ho più nostalgia.

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    43 mins
  • Capitolo 4 - La Topolino in fuga dalla Calabria verso Messina da «L’Italia in Topolino»
    Apr 14 2025
    Quando mi fui ripreso dallo sballottamento, decidemmo che avremmo trascorso la terza notte a Messina, poi avremo passato tre o quattro giorni a Taormina.
    Avremmo quindi affrontato la strada per Catania e Siracusa: un viaggio che mi interessava in modo particolare per i miei studi.
    Saremmo poi tornati verso Messina e, attraversando lo Stretto, saremmo tornati a Napoli lungo la strada costiera.
    Ma ci saremmo riusciti? Quella strada era avvolta nel mistero.
    A Roma avevamo chiesto al nostro giovane amico dell'ufficio del turismo notizie sulla sua storia e sulle sue condizioni.
    Ne aveva ammesso l'esistenza, ma era stato un po' reticente: tutte le nostre domande avevano ottenuto solo varie risposte.
    Alcuni viaggiatori sostenevano che la strada era ancora in costruzione.
    Altri dicevano che non era percorribile.
    Altri ancora la ritenevano più montagnosa di quella che passava per l'interno.
    Anche se ha un americano può sembrare incredibile, la strada "diretta" per la Sicilia passa all'interno della Calabria in una serie infinita di tortuose salite e tornanti da brivido.

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    29 mins